FESTIVAL DI SCENA A FASANO
Risate, 'Caviale e Lenticchie' sono stati gli ingredienti dell'aperitivo teatrale al Sociale
Con la seconda rappresentazione in concorso si è ormai entrati nel pieno del Festival Nazione di Teatro organizzato dalla 'Peppino Mancini'
Fasano – Ieri sera, domenica 20 ottobre, presso il Teatro Sociale è andata in scena la seconda opera in concorso all'undicesima edizione del Festival Nazione di Teatro “Di Scena a Fasano”.
La commedia portata in scena, tre atti dalla durata di poco più di 120 minuti, è uno dei successi di Nino Taranto “Caviale e Lenticchie”. Si tratta di una commedia fresca e, a tratti, esilarante in cui i numerosi personaggi mettono in luce le varie sfaccettature della satira e della vicenda ma con un sottofondo amaro fatto di miseria, povertà e inganni.
La pièce è stata messa in scena dalla numerosa compagnia Teatro Club Gino Roma 1972 di Torre del Greco (Na), la seconda compagnia in gara al concorso, la cui attività, ben oltre 35anni, è ben nota ai frequentatori del teatro. Da sottolineare la valenza "amatoriale" del teatro proposto, intesa però come momento educativo verso le nuove generazioni di attori. infatti, sul palcoscenico, oltre gli attori che da anni collaborano con la compagnia diversi "volti nuovi", il "futuro" della stessa.
Il tutto ruota intorno la figura del carismatico e "giovane" Renato Roma, attore e aiuto regista, che interpreta il capofamiglia Liborio Lamanna che lavora facendo “l'invitato”, cercando di provvedere al mantenimento della singolare famiglia.
La scena non subisce grandi variazioni durante la rappresentazione, la vicenda si svolge nella casa del protagonista che inscena la costituzione di un comitato di beneficienza con lo scopo di procurare ricchezza per la sua famiglia.
Per chi conosce già l'opera può risultata la classica “sceneggiata” napoletana ma in realtà tramanda dei grandi insegnamenti e valori molto elevanti. Sin dall'inizio, quando il signor Liborio svela la sua professione con il solo scopo di recuperare cibo e bevande per sé e per la sua famiglia creando delle situazione di “beneficienza” con i malcapitati nobili di turno. Uno dei momenti di alto valore è lo smascheramento del "cugino Leopoldo" da parte di Liborio, che metterà in luce i sotterfugi architettati, spostando verso lui l'attenzione degli inganni.
Gli artisti e l'interpretazione sono stati di pregio, è stato facile individuare il “cambio generazionale” in cui giovani attori si affacciano alla professione artistica.
Prossimo spettacolo in cartellone, venerdì 25 ottobre, sarà “Euridice" rappresentato dalla compagnia "Al Castello" di Foligno.
di Marica Mastrangelo
21/10/2019 alle 05:46:14
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